Prese per il culo

Considerato che, “L’Istat ha reso noto il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) di questo trimestre: 27,9%, cifra record dal 1999. (…) complessivamente ben 2.136.000 persone [sono]in cerca d’impiego (parametro destagionalizzato)- livello più alto dal 2001.” E che “il picco è al Mezzogiorno, con un risonante 40% che ricade maggiormente sulle donne.” Ovvero che “in pratica su cento italiani oltre nove non lavorano ed ogni 100 giovani ce ne sono 30 disoccupati.”

Ritengo che basare una campagna sulla sicurezza sul lavoro sullo slogan “Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si vuole bene”, con immagini di famigliole felici, che potrebbero non riunirsi più se il lavoratore o la lavoratrice mettessero in atto comportamenti scorretti dal punto di vista della sicurezza, sia una presa per il culo.

(per dare uno sguardo alla mano poggiata sulle vostre chiappe: http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/AreaComunicazione/multimedia/)

In primis perché il lavoro non c’è.

Secundis, visto che il lavoro è poco, perché il lavoro è precario sotto ogni punto di vista, compreso quello dei morti sul lavoro.

Mi rendo conto del fatto che lo Stato sociale non esiste più, che i padroni non mettono in sicurezza nessun@, eccetera, però pure la beffa no!

</span></span>http://www.youtube.com/watch?v=RbPpZmP2O7g

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