L’indifferenza uccide?

Un bel fumetto di uno Psicotico Domato, sull’indifferenza che uccide.

Uccide le donne, quando i vicini si tappano le orecchie.

Uccide migranti, quando andiamo a fare le spese da Decathlon e non vediamo il CIE di Ponte Galeria.

Uccide chi non ha niente, quando non prendiamo parola, quando non ci incazziamo e dovremmo (sempre troppo spesso. Esempi 1 e 2).

[Quale scimmietta ci rappresenta meglio?]

La cosa “bella” di occuparsi di violenza sulle donne è la quantità di merda che la violenza sulle donne riesce a smuovere. Quanto si noti come lo smargiasso poliziotto che non si cura dei Rom o propone ricongiungimenti familiari a coppie in cui l’uomo picchia e violenta sia spesso a sua volta un uomo violento (e regolarmente armato). Quanto il razzismo la faccia da padrone anche in queste relazioni. Quanto le difficoltà a trovare lavoro delle donne diventino armi a doppio taglio. Quanto la cocaina e l’alcool influenzino negativamente relazioni già malate, rendendole ancora più violente. Capire come le istituzioni siano sorde alle richieste femminili, quando si espellono le migranti vittime di tratta, o quando le “ascoltano” in questure e commissariati senza l’ausilio di interpreti.

La cosa “bella” della violenza sulle donne è che si porta appresso le violenze del sistema e dei sottosistemi, non essendo estranea nemmeno ai movimenti sociali.

Quanto è difficile combattere i problemi strutturali e quanto è difficile cercare di capirne il dopo. Chissà se avessero vinto le idealiste e se la rivoluzione avrebbe portato con sè la liberazione della donna. Che peccato non poterci più sperare, ma guardare a cosa, come, dove e quando intervenire, sperando di incidere per percentuali sensibili, per quanto minime.

[A leggere e ascoltare certe cose, certe volte viene da piangere. Poi però ci sono violenze più sottili che non fanno piangere o magari fanno piangere in maniera diversa, lasciando addosso segni amari. Tipo questa]

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