La tifosa occasionale alla Roma porta male

– Ma che andate allo Stadio il 25 aprile?

– Embé?

– Ma ve pare…

Premesso che, non sono io, ma le suddette affermazioni, a portare sfiga…l’esperienza doppiata dello stadio Olimpico è sempre una esperienza. Noi neofite soprattutto sappiamo bene che c’è sempre da scoprire qualcosa: una sciarpetta, un fascio che ci si siede dietro o di fronte e fa il saluto romano tutto il tempo, un coatto antico metropolitano, una coatta antica metropolitana di rosso vestita e di scarpe pitonate, i bambini che bestemmiano quando la Roma perde.

[D’altra parte, la nipote di una nostra amica e compagna, a due anni, già dice "Lazio merda".]

Lo stupore per quanto sono bravi gli sventolatori di bandiere, mica come me, che ho delle braccia che non riuscirebbero manco a tirare coriandoli. Soprattutto cantare all together sulle note di Venditti non ha prezzo, ‘sì come il rituale della formazione.

Però devo dire, che stavolta, oltre all’interesse sociologico, c’è stato lo stress.
Dopo una smaltita da 16 kg (seeee, me piacerebbe…), ci sono state delusione e soprattutto solidarietà con gli amichetti e le amichette che tifose occasionali non sono, ma anche tanta birra.

Ma come fanno quell* che sono abbonat*?*

Per fortuna dal prossimo anno non s’abbona più nessun@.

*se trovate ridicolo che parlando di stadio si usino asterischi, per l’a dir poco incredibile scorrettezza dello stesso, che ha visto anche le più accorate femministe cedere a locuzioni poco antisessiste**, mentre quegli altri facevano l’atavico gesto che vuol dire "fammi una pompa" alla tifoseria avversaria, non siete mai abbastanza addentro alla mia ostinazione e contrarietà e soprattutto pignoleria.

**che poi voglio dire: "cassano chitteseincula" alla fine significa che non inculandoselo nessuno egli soffre essendo privato di un piacere, no?

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