La retorica non mi interessa

Quando ho iniziato ad approcciare il “movimento” mi riecheggiava ancora in mente l’idea di fare del mio meglio per lasciare il mondo un po’ migliore. Nonostante la provenienza di queste ne fosse lontana, mi sembravano così vicine a quell'”another world is possible” che quando ero piccola ancora si sentiva urlare in giro per le piazze. Già, piccola.

Comunque, come da titolo, la retorica non mi interessa. Quello che mi interessa è condividere due riflessioni.

La prima è che il sistema uccide. Questa sì che è retorica. Però se pensiamo che in un anno muoiono più di 100 donne a causa di violenza domestica e più di 600 lavoratorici, quasi 200 detenute e detenuti, scopriremo che più o meno siamo in guerra. Vengono ammazzati dagli israeliani, per esempio, circa 600 palestinesi all’anno. Sì i numeri fanno schifo. Perché dietro ogni numero c’è una storia, delle persone, relazioni. Ci sono pianti e rabbie.

La retorica non mi interessa, quindi la smetto. E poi c’è il pudore di introdurre un link, di voler appicicare qui un link che coinvolge relazioni conosciute.

Eccoli i link, quelli degli amici per Matteo e per dire di non dedicargli una canzone per farsi pubblicità, ma che sarebbe meglio fare qualcosa di concreto e per dire che il lavoro è una merda, ma si potrebbe comunque fare qualcosa per migliorarlo.

Ecco, io vorrei che fosse un altro mondo per evitare queste cose. Tanto per non essere retorica. Non ci restasse che prendere la mira?

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