Becoming insect

Adoro gli insetti. Sono forti, spesso femmine, organizzati in maniera ottimale. Resistenti, rappresentano la forma di vita evoluta più diffusa (anche se chi decide cosa è evoluto e cosa no?).

Mi trasformo in insetto, cyborg, nomade. Per quanto non sopporti certe nozioni braidottiane (l’eterosessualità radicale mi sembra un’immane boiata ad esempio), devo dire che altre mi affascinano. Come mi affascinano le relazioni di potere, descritte da Foucault, le sperimentazioni linguistiche di Luce Irigaray (ma quando sono incomprensibili mi urtano in nervi). Anche la performatività della Butler, anche se a me le etichette piacciono: sono donna, sono lesbica, sono trans. Me le attacco e stacco come mi pare (anche se ad esempio non sono nera, sono straniera), ma trovo che siano importanti. Alla fine la violenza del sistema è ciò che caratterizza l’insieme. La sperimentiamo tutte. Tutti. Ma il problema credo sia qual è il nostro ruolo nel sistema di violenza. Non amo dipingermi come una vittima. Non sono una vittima. Sono parte dell’oppressione. Sono la mia mistress, quando opprimo me stessa.

Il macigno delle vecchie e brutte relazioni con cui mi sono andata coprendo la testa di cenere. Ogni volta che non ho reagito a qualche idiota. Non sapermi confrontare con uno stato fascista con cui sono in guerra. Non saper difendere le persone che amo.

Opprimo quando il razzismo quotidiano mi sfiora, quando la mia classe e istruzione mi fa sentire un livello sopra. Quando vorrei solo poter aspirare a una pensione.

Io sono fascista.

Ma il mio fascismo mi fa guardare con orrore ai processi culturali che non si dipanano nella vita reale, le masturbazioni cerebrali che si inerpicano in considerazioni hegeliane su cosa sia il soggetto, corpo, materia, o idea. Sti gran cazzi. Cosa fate voi che parlate di soggetti e di poteri dalle vostre sedie scaldate da culi grassi? Diventare animale, mangiandone le spoglie, parlare di potere, a capo del dipartimento di filosofia della Sorbona.

Nazionalismo. Sono nazionalista perché ogni volta che penso queste cose, mi accorgo stranamente che invece quelli che a volte critichiamo aspramente per comportamenti politici più o meno simpatici, alla fine le teorie se le sono scritte addosso con gli anni di carcere. Magari erano anche teorie che cercavano un sapere egemonico, ma di sicuro hanno colpito quei corpi con gli interessi.

Sono nazionalista perché mi ricordo ancora il 25 Novembre 2007. Essenzialista quanto ve pare. Ma eravamo là e ci abbiamo, ci stiamo, provando.

E la teoria ogni tanto potrebbe andarsene a fanculo. In maniera queer ovviamente.

(aka odio l’accademia, pippe mentali mon amour)

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