Bite me, beat me

Il primo palo in testa, prima o poi doveva arrivare. Solo che a ‘sto giro mi ha rincoglionita più del solito.

E sto lì a pensare e ripensare a genere, classe e razza, doing e undoing, doing e undoing.

Forse dovevo nascere maschio, fare una facoltà scientifica, imparare a giocare a calcio. Mi sarebbe bastato un pene tra le gambe e invece sogno erezioni sulla coscia.

Ciò che è certo è il sussulto che ho provato. Il dispiacere dei tuoi tentennamenti durante e dopo. Sentirmi in colpa come un qualsiasi maschio ubriaco per aver voluto tutto, ed essermi fermata all’amaro in bocca. Il dispiacere di te che mi dici che non vuoi che io aspetti, aspetti cosa?, perché sei confusa e non sai. Mi hai detto sorry per avermi lasciato un segno. Io invece sono contenta di portarti addosso ancora qualche giorno.

Io nemmeno so. Non so niente. L’ultima volta che ero stata così era stato per una relazione tutta di testa. Forse è solo che non mi piacciono poi così tanto gli uomini, o meglio i loro corpi. Gli dò le spalle, non per evitarli, ma perché forse non mi piace così tanto vederli.

Stop it. M’hai detto. Stop, allora.

(e anche se poi sono corsa a casa, invece che nel letto in cui mi invitavi, volevo dirti stop anche no).

Però ho ritrovato la voglia.  E mi sono ritrovata a tratti dall’altro lato (il prendere più che l’essere presa) e mi è piaciuto. Se non esistessero i dildo, le dita e tutto il resto, penserei che aveva quasi ragione Freud. Invidia del pene. L’invidia di entrare dentro. Il fatto è che davvero certe volte mi sento più lui che lei. Nella fretta di fare tutto subito, nella voglia di far parte di un altro corpo. Ritornare “femmina” quando mi abbandono all’azione altrui. Alle mani, alla passività.

Siamo corpi e siamo costruzioni sociali. Siamo corpi che costruiscono società che a loro volta costruiscono noi. Possiamo performarci e far slittare un po’ la società verso qualcos’altro, sia questo qualcosa la reazione (gli insulti, le botte di fronte alla diversità) o la normalizzazione. Femminile e maschile, la prima divisione, la prima diversità? Slittare tra l’uno e l’altro, ma si può andare oltre?

Sono confusa, mi manca la pratica, mentre mi imbevo di teoria (di teorie).

I miss my sisters.

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