Don’t touch my Middle Age!

Odio sentir definire le leggi “medievali” quando sono retrograde o repressive. Odio in generale sentir parlare di medievale con accezione negativa, come se per ogni catastrofe e genocidio dicessimo: ohhh che contemporaneo! E poi quante scemenze si dicono. Nel Medioevo, per esempio, non era grave abortire fino al quarto mese, cosa oggi ostacolata in tutti i modi.

Quali innamorati, però, non si sono sentiti così?

“Abbiamo attraversato tutte le fasi dell’amore e se in amore si può inventare qualcosa noi lo abbiamo inventato. Il piacere che provavamo era tanto più grande perché prima non l’avevamo conosciuto e non ci stancavamo mai (…) aprivamo i libri, ma si parlava più di amore che di filosofia, erano più i baci che le spiegazioni (…). L’amore attirava i nostri occhi più sovente che la lettura ai libri”.

Abelardo a Eloisa

E quale persona ferita, magari anche un po’ per ripicca, non ha pensato:

“Non ti ho chiesto matrimonio né ricchezze, non ho voluto soddisfare la mia volontà e il mio piacere, ma solo te e il tuo piacere, lo sai bene. E anche se il nome di sposa può apparire più santo e decoroso, per me fu sempre più dolce quallo di amica o di amante e, anche se ti pare troppo forte, quello di tua puttana (…). Quanto più mi umiliavo davanti a te, tanto più credevo di piacerti e di non danneggiare la tua fama (…). I sensi, non l’amore ti hanno legato a me (…). Un tempo, quando mi cercavi per soddisfare il tuo desiderio, mi venivi a visitari molto sovente portando i tuoi scritti e con le tue poesie mettevi il nome della tua Eloisa sulle labbra di tutti: in ogni piazza e in ogni casa il mio nome veniva ripetuto (…). Ricorda quello che mi devi, considera quello che ti chiedo”.

Eloisa ad Abelardo

Abelardo ed Eloisa vissero nel XII secolo un amore intellettuale e spirituale, oltre che fisico, contro l’istituto matrimoniale.

This entry was posted in delizie. Bookmark the permalink.