La mia patata

La mia patata è importante.

Chi pensa che la mia patata sia più governabile di un pene si sbaglia di grosso, se mi ritrovo a intrufolarmi in sacchi a pelo casuali durante le occupazioni, pur di non farla sentire sola.

La mia patata l’ho vista intera tardi, ma prima di diventare una teen. E poi ho smesso di guardarla, pensando fosse sempre uguale, invece è cambiata, si è adattata a dita, mani, peni, giochi. Ogni tanto è importante ricontrollare.

Prima di vederla, la mia patata era solo la mia clitoride.

La mia clitoride piccola e bella, la toccavo e non sapevo se quello che provavo fosse stare male o stare bene e poi ho capito che quasi morire in un sospiro era così bello. Così bello che poi i sospiri sono diventati mille e poi sono diventati gridolini e parole al vento.

Poi quando riesci a coinvolgerla tutta, dentro fuori intorno buco del culo compreso, e vieni, ti sembra proprio che potresti essere fatta fuori lì per lì. Tanto chissenefrega.

La mia patata è bella perché ha le fossette ai lati, mi piacerebbe a volte raderla, ma perde troppo in estetica. La mia patata è bella perché ha le labbra morbide che un po’ fuoriescono. La mia patata è bella soprattutto perché è piena di piacevolezze, di odori, morbidezze, amore.

La mia patata è bella, ma vorrei che ci fossero termini più belli per chiamarla: vagina suona ostetrico, patata suona infantile, figa forse è meglio, ma ha un altro immaginario. Vorrei un termine pulito, morbido e profumato, tipo che ne so, taffetà, ma forse sarebbe troppo radical chic-patinato.

Ma in ogni caso: viva la patata!

This entry was posted in useless&personal stuffs. Bookmark the permalink.

4 Responses to La mia patata

  1. retroguard1a says:

    ce lo so.

  2. Alle says:

    Oh, a me le patate piacciono!
    In tutti i sensi! 😉

  3. retroguard1a says:

    ma perché sei così scemo?

  4. Alle says:

    Una porzione al tavolo 2!

    🙂

Comments are closed.