Un po’ porno, pop porno, post porno

 

 

Il linguaggio è importante.

Vaffanculo è un insulto e uno dei più desideri desiderati dall’umanità, al contrario di ciò che può pensare o dire Luttazzi. E sì, sono convinta che prenderlo in culo sia uno dei desideri più desiderati dagli uomini, se solo sapessero ascoltarlo. A me piace essere penetrata e mi piace penetrare e mi dispiace non avere la strumentazione per poter godere oltre che dell’altrui essere penetrato del mio divenire penetrante. Mi accontento però. 

Il linguaggio è importante. Perciò finitela di dirmi che "abbiamo fatto l’amore", quando di amorevole non c’era proprio niente. Ci sono momenti in cui i sentimenti galleggiano e vanno altrove, sono muti, i corpi parlano e gemono. Godiamoceli, ma non parliamo di amore. L’amore è altro. "C’è un discorso sull’amore e sull’insurrezione che rende ogni amore e ogni insurrezione impossibili." (Tiqqun, Ecografia di una potenzialità).

Il linguaggio è importante. E anche la semiotica. Non capisco cosa ci sia di eccitante in un uomo più grande, più pesante, più alto di me, che prova gusto nel dominarmi. Bella forza! Come se non fosse ciò che succede "normalmente" tutti i giorni: uomini grandi, pesanti e forti che dominano, picchiano e umiliano donne, ragazze e bambine, educate alla femminil sottomissione. No, non riesco a trovarlo particolarmente eccitante.

Il linguaggio è importante. Ed è per questo che amo i porno che fanno ridere. Mi piace che si sdrammatizzi su questo tabù ancestrale, questa cosa che deve essere confinata tra le mura domestiche, questa cosa che non si può vedere nelle strade, ma che rende gli uomini di potere ancora più potenti. Mi piacciono anche le tette di Annie Sprinkle, a dire la verità.  E ovviamente i porno non mi esaltano quando sono pieni di clichè. E la cosa che trovo più preoccupante è vedere che su siti come youporn i clichè abbondano. Ma dico io: siete lì davanti a una telecamera e non vi va nemmeno di provare a fare qualcosa di un po’ nuovo? Magari però sono una bigotta io e l’eccitante sta tutto nel distribuirsi alle masse su Internet.

A me Scopami non è piaciuto. Invece King Kong girl di Virginie Despentes sì. Strano che una stessa mano di scrittura mi abbia vista in così diverse posizioni. Di Scopami mi è piaciuto soprattutto il discorso sullo stupro, "non ci tengo niente di prezioso lì dentro". Devo dire che per quanto riguarda l’estetica, non sono rimasta indifferente al fascino della biancheria intima anni ’80. Di King Kong girl mi è piaciuto quasi tutto, anche se su molte cose non ero d’accordo. Ma d’altra parte, non sono stata stuprata mentre facevo l’autostop, non ho mai avuto il coraggio di chiedere soldi in cambio di sesso, non ho mai fatto un porno. Sono veramente una ragazza di antichi valori.

 

 

ps. Lo so che forse non è il momento di parlare di linguaggio e di sesso.  Lo so che ha vinto la Polverini. Lo so che vogliono ritardare ancora la RU486 e sono già venti anni che aspettiamo e che se ce la daranno sarà col ricovero di tre giorni. Lo so che ci sono fascisti e leghisti che hanno sempre più legittimazione e si sentono forti dei loro disvalori. Lo so che il Vaticano li appoggia, che il movimento per la vita ha ricevuto voti nell’ordine delle migliaia nel Lazio. Però vi prego, oggi non parliamone. Pure perché in vista di questo 25 aprile, che cade pure di domenica (oltre il danno, la beffa), le preoccupazioni non mancano. 

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