Vorrei

Vorrei che questo mondo brutto fosse un po’ meno brutto.

Che ci fossero meno repressione, meno TAV, meno estradizioni, meno idioti di qualsiasi squadra calcistica, meno violenza di genere e meno divisioni di classe, razza, capacità. Eccetera.

Però alla pace nel mondo ho smesso di sperare un po’ di tempo fa.

Allora vorrei toccarti.

Vorrei fare riunioni su riunioni fino a parlarci addosso.

Vorrei il problema dello spazio. Una stanza tutta per sé.

Vorrei che i miei minuscoli seni si tendessero per incontrare la tua pelle, le tue mani.

Vorrei partorire Atena come Zeus dalla testa.

Vorrei tempo e soldi e poter incontrare tutte le persone che voglio quando voglio.

Maledetti legami che ho sparso tra Varsavia e il Messico passando per Izmir e Roma. Maledetta la mia stupidità che ancora non mi ha insegnato il dono dell’ubiquità.

Mi mancate. Mi mancherete anche voi di qua.

E gli arrivederci sono sempre una preparazione lenta da costruire con un po’ di perizia e tanta malinconia.

Colonna sonora.

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