Ciao Carlo.
Ciao donne e uomini rinchiusi e uccisi nei CIE.
Ciao morti di carcere.
Ciao morti di deserto in Libia.
Ciao trans uccise dai complotti del potere, da giochi più grandi di giri di droga e prostituzione.
Ciao donne ammazzate di botte dai mariti.
Ciao morti sul lavoro.
Ciao perché si vive un po’ pure per voi, anche quando passano gli anni, fino a 9, e si pensa quanto si è cresciute. Perché noi non siamo la generazione politica morta con Carlo, siamo quella che è nata con lui. Ci hanno un po’ ammazzate le lame dei fascisti, con Renato e non solo, con le botte viste, o ricevute. Però con Carlo, siamo nate, politicamente. Per lo schifo. E poi abbiamo visto tutto il resto. Dopo i proiettili “deviati”, il sangue per strada, abbiamo visto quanto sangue scorre, in nome della democrazia, della cosa di tutti italiana.
E abbiamo pensato che dovevamo fare qualcosa. E magari prima o poi lo faremo, o lo stiamo facendo.