La RU486 bloccata nel Lazio, perché mancano i posti letto. Ru che potrebbe essere data solo entro la settima settimana dalla fecondazione (cioè appena si ha la certezza di essere incinte).
Attacchi alle pretese di antifascismo della comunità GLBTIQ (un antifascismo, che, se mi è concesso, considero in qualche modo biologico).
Attacchi su ogni fronte, regressione dentro le mura domestiche, o fuori dai confini italiani, per i soggetti considerati pericolosi, ostili.
Reprimere, ma in maniera soft. Farcela sembrare una scelta.
Due esempi, di come il contenitore sociale possa travisare solo merda, verso il contenuto.
Altri sono ben spiegati qui.
"Certo, oggi, anche l’uomo può dare una mano in casa. Ma questa faccenda
di averci messo il grembiale non si è rivelata molto producente. La
femmina un ruolo ce l’ha, gliel’ha dato Madre Natura. L’uomo no, ha
dovuto costruirselo. Ma oggi non ha più occasioni per esercitarlo. Non
c’è più la guerra dove provare il proprio coraggio (la guerra d’antan,
dico, non quella odierna dei robot, tanto che vi partecipano
anche le tipe, robb de matt), non c’è più il duello. La forza
fisica, sostituita dalla tecnologia, non conta più nulla eccetera. E,
senza ruolo, l’uomo non esiste. Così le ragazze, che sognano pur sempre
il vir, il "principe azzurro" (lo si vede ai matrimoni dove
tutte, non solo la sposa, versano fiumi di lacrime: la cosa le emoziona
ancora) si trovano davanti un bambino (“Ricordati che in ogni uomo c’è
un bambino che vuole giocare” scrive Nietzsche).
E ne rimangono deluse. Conosco molte trentenni, spesso belle, colte,
eleganti (fini no, la ragazza "fine" è scomparsa dall’Occidente) che fan
una fatica boia a trovare un partner. Non per una scopata (anche per
quella, gli uomini, di fronte all’aggressività femminile, stan
diventando tutti finocchi), ma un uomo che dia loro la sicurezza e il
senso di protezione di cui hanno bisogno. Consiglio uno stage in
Afghanistan. Troveranno degli uomini che le faranno rigar dritto, come
meritano e come, nel fondo del cuore, desiderano."
Da il Fatto Quotidiano del 19 giugno
E già che ci siamo: la violenza sui minori, con i dovuti distinguo se è "lieve".
Veleno.