[Propositi] Dividete il vostro amore

non le vostre malattie!

 

 

E quest’anno ho anche deciso che sono una donna nuova.

"L’orgasmo non è obbligatorio e neppure la penetrazione, il corpo è
grande e, se non fosse addormentato dalla repressione, sarebbe tutto
sensibile e quanto e, magari, chissà, anche più sensibile di quei due
tirannici organi addetti al piacere (in realtà solo alla procreazione).
Non è obbligatorio arrivare insieme al culmine, urlare insieme, non è
obbligatorio travestire la sessualità di parole dolci, spegnere le
luci, accendere il giradischi (per caso, naturalmente perché la
premeditazione non è gradita alle signore). Non è obbligatorio che sia
di notte, che sia sabato, che ci sia un letto. Non è obbligatorio
essere sposati, fidanzati, neppure amanti. Non è obbligatorio avere gli
occhi chiusi e il corpo profumato. Fare l’amore è bello, non è uno
strumento per qualcos’altro che magari è bello, ma è qualcos’altro.
Si arriva a letto come due naufraghi, carichi di colpe e aspettative. A
nessuno viene in mente di fare l’amore per allegria, per simpatia, per
tenerezza, è sempre un ricatto, un rapporto commerciale, la clausola di
un contratto, oppure un prestito, un regalo, un’offerta. La battaglia
ininterrotta del corpo e dello spirito: spontaneità zero. Come si fa
l’amore? Non esiste un kamasutra di sinistra, una topografia delle zone
liberate (“per favore, toccami qui che è più erogeno”). E se esistesse
bisognerebbe affrettarsi a distruggerlo.
L’amore bisogna proprio reiventarselo. Non basta applicare le stesse
tecniche tre centimetri più in là. Ma allora come si fa l’amore? In
terra? Con la luce al neon negli occhi? In tre? Chiacchierando?
Camminando? Con le mani legate? Con l’uomo sotto? Senza l’uomo?
(…)
la verità
vera è che l’amore si fa bene volendosi bene. Oltre l’individualismo
l’amore. Ma non si può andare in bianco fino al socialismo, allora…."

Il pane e le rose, anno domini 1973

Dal blog di lea e da quello delle ribellule

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