Da brava studentessa universitaria, che in vita sua non ha imparato a far nulla, figuriamoci a lavorare, in questi tempi maturo sempre più la convinzione che l’unico senso possibile di marcia sia quello verso l’estero. Non perché all’estero i movimenti non siano repressi, ci sia questa particolare libertà che ci renderà più belle e scevre da qualsiasi sistema di potere. No, semplicemente perché qui, campare è una impresa complicata.
Certo, non facciamo la fame, noi. Anzi, sono cresciuta abbastanza borghese da pretendere cultura, oltre che cibo, da desiderare una casa, invece della stalla nella quale presumibilmente mi potrei ritrovare tra qualche anno.
No, non ho ricevuto molestie, mentre studiavo. Nonostante ne sia a conoscenza, e legga che a volte ci si sente dare anche della puttana se si riesce bene negli studi. Pare che in questo paese, quello della prostituzione sia l’unico lavoro possibile. Ti prostituisci se fai politica (evvabbé che si trattava di quelle del pdl di cui non si ha stima, ma mo perché le pdiellare sì e di uno come Bocchino nessuno fa doppi sensi su come abbia ottenuto il suo posto?); ti prostituisci se studi, ti prostituisci se lavori nel campo dell’arte…Insomma, a ‘sto punto divideteci direttamente il marciapiede!
Poi ci stanno quelli che non ce la fanno. Vedono tutto nero e finiscono con il suicidarsi. Perché a trent’anni stai senza soldi, anche se hai eccelso negli studi. Oppure, a trent’anni magari fai due lavori e nonostante questo non ti puoi permettere una casa tua né di ammalarti e se devi fare l’amore con la tua ragazza devi chiedere al coinquilino se per piacere esce quella sera.
Insomma, in questo paese di merda, non è in ballo solo l’insieme più elementare dei diritti umani, colpito a espulsioni, lager chiamati CIE e tutto il resto. Ormai non si riesce a garantire la sopravvivenza nemmeno dei suoi cittadini e delle sue cittadine. Il bello, però, è che il populismo insegna che dobbiamo prendercela con gli immigrati, con quelli che puzzano, rubano il lavoro e le macchine altrui. Invece di prendercela con politici, potenti e mafiosi.
Quindi per ora l’Università mi sta insegnando che l’unico senso possibile di marcia è quello all’esterno. Speriamo che l’autunno, ci porti qualche buona nuova, o che, come su un ponte sullo Stretto, si inverta la marcia…
(la foto è di Tina Modotti)
Hai ragione… troppo e mi sta facendo male… 🙂
Come se fossi tu a decidere se mi ospiti… 🙂
secondo me leggi troppo il mio blog. no non ti ospito. sì, era proprio a quel tipo che mi riferivo, che era pure quello che aveva tutte assistenti giovani e belle, no?
Parecchie mie amiche mi hanno raccontato che almeno per uno-due esami universitari il loro aspetto, la loro scollatura, qualche ammiccamento od il semplice fatto di essere una ragazza… hanno giovato l’esito positivo od un voto più alto.
Ad esempio, sappiamo entrambi che a Scienze Politiche a Roma Tre, il docente di Relazioni Internazionali si porta addirittura in vacanza le tesiste e se c’è una fila di ragazze per far la tesi con lui, un motivo ci sarà. La mia amica bruna che vive a Milano, mi ha raccontato che all’appello in cui fece il suo esame, egli chiedeva il numero di telefono di alcune ragazze. Lei non lo lasciò, ma pare che quel giorno il vecchio porco si riempì un’agendina.
La prostituzione non è solo femminile. Quella sessuale è sicuramente più femminile probabilmente perché sono per lo più gli uomini al potere e forse anche perché il sistema (sotto)culturale in cui viviamo porta più gli uomini che le donne a fare queste proposte.
Cmq detto ciò… non capisco xké dovrei chiedere al coinquilino se esce quella sera. Vuoi mettere il gusto di sapere che c’è qualcuno nella stanza accanto ke ascolta? 🙂
In ogni modo: BRAVA! Vai fuori che ti si viene a trovare! 🙂