E la luna bussò

Senza invito non entra nemmeno la luna…e se ne andò un po’ più in là a cercare qualcosa da fare, dopo aver pianto un po’ per un altro no…

 

Ci sono posti che non possono essere posti neutri e neutrali. In cui entrare suscita comunque sempre un po’ di emozione. Prima viene sicuramente l’imbarazzo. I centri sociali e gli spazi occupati sono carichi di significati per chi li vive, hanno le loro storie, i loro retroscena e anche quando questo non vuol dire per forza essere chiusi nei confronti del mondo esterno (ma è facile che ciò avvenga), spesso e volentieri incutono un po’ di timore.

[sono una timida cronica, io]

La prima volta che sono andata al Forte Prenestino, uno dei più begli spazi di Roma, fu in occasione dell’assalto. Un’occasione pesante. Era forse il primo anno in cui mi addentravo nelle politiche cittadine, e fu un anno duro, anche se non per me, che ancora ero abbastanza fuori. Primo giro in zona Tufello* per la bomba all’Astra, per esempio. 

Poi ci furono gli innamoramenti, gli appuntamenti.

Ci furono le mani che si incrociavano quando tutto era ormai finito.

Farsi piedino alle riunioni.

Urlare e piangere a un concerto pieno di gente pelata. 

Riprendersi solo con "If the kids are united" e pensare alle girls.

Ci fu uscire vestita da lemming e chiedersi se andarci ad attacchinare.

Ci fu andarsene dalle riunioni con altre persone, sperare di non dare troppo nell’occhio.

[Radio Serva è viva e lotta insieme a noi]

E poi c’è il Crack!

Banchettare per progetti politici.

Conoscere gente bella, pizze e tarallucci offerti.

Roba alla Animal House, senza chitarre spaccate in testa a nessuno.

Rivederli tutti insieme.

Quello antico che fa ancora stare un po’ male, perché gli si vuol bene.

Quello seminuovo, ma che già pensa ad altre cosce e che altre cosce ospitano.

Quello nuovo, con il quale ci si fanno addirittura i bacetti in pubblico.

E magari qualcuno futuro.

[Magari se iniziassi a scegliermi uomini in ambienti diversi, sarebbe meglio]

Insomma, ci stanno posti cui penserò sempre con affetto. Pure se ho dentro ci ho pianto e strepitato. Pure se i muri sono un po’ zozzi e i cunicoli mai sicuri.

 

* e se non fossi stata compagna, parola ormai desueta, sicuramente in certi posti non ci sarei mai finita. Tipo: Valle Aurelia, via delle Medaglie d’Oro, il Tufello tutto, Vigne Nuove e Torre Maura…per citarne solo alcuni.

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