Le piccole cose

Sono le piccole cose che rendono la vita degna di essere vissuta.

Guardassimo alle grandi, dovremmo lasciare stare tutto come fosse perduto per sempre. La guerra in Siria e in numerosi altri posti. La lotta per la libertà, combattere la repressione, la violenza di genere che non finisce mai, le divisioni e la voglia di cambiare che si scontra con le pale dei mulini a vento contro cui ci lanciamo disperate.

Disegno di Sara Fratini

Invece no, sono il frusciare dei giornali, il caffè sotto il pergolato, le telefonate provocatorie di prima mattina, le canzoni dedicate a se stesse e alle altre, gli allenamenti sudati, le ginocchia che si sbucciano, il fango, il lottare nel fango e la pioggia con il sereno. I Castelli che si vedono sullo sfondo, e allora forse val la pena andare avanti con queste giornate complicate, di sonni mancati, fauci da allappo e occhi che si chiudono di fronte a schermi sempre uguali.

Sono i corpi che si incontrano, scontrano, il sangue dal naso, la lotta a terra con le persone cui voglio bene e quelle semisconosciute e che forse non reincontrerò mai.

Mi manca già quel pavimento di palestra, mi mancano le mani che ci siamo messi addosso un po’ per gioco un po’ perché ci credevamo. Ancora pippe mentali sui generi e sui corpi e binarismi che cadono e binarismi che restano e ancora giochi e ancora tatami.

Le mani addosso che a volte ci fanno cadere in tentazione e le tentazioni che hanno come unico pericolo quello di insinuarsi in quelle piccole cose che ci fanno stare bene, nei caffè, nei cornetti, nelle scale, nelle porte che non si aprono mai.

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